Il territorio del Comune di Lavagna è ricco di attrazioni naturali, culturali e storiche: scegli cosa visitare a Lavagna e scopri le affascinanti meraviglie che ti aspettano in città e nei dintorni.
Se non sai cosa visitare a Lavagna, comincia dalla Basilica di Santo Stefano, una struttura di impianto tardorinascimentale dalle origini antichissime. Nata sui resti di una fortezza dell'anno Mille, nel 1143 venne dichiarata Chiesa Plebania e da essa dipendevano una trentina di chiese dei dintorni. In epoca barocca, nel 1657, l'edificio venne arricchito da due campanili, uno rivolto a mezzogiorno e uno a levante, quest'ultimo usato anche come torre di avvistamento, per difendersi da eventuali incursioni dei Turchi o di altri nemici.
La facciata marmorea, completata nel 1936, spicca nella struttura esterna della Basilica insieme al sagrato, decorato con ciottoli di mare policromi (risseu). Gli undici altari sono decorati da quadri di vari pittori, tra cui Domenico Piola, e da statue in marmo,mentre nell’altare della cappella del Rosario è possibile ammirare la statua lignea della Madonna: come da tradizione è la polena di un antico veliero.
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Piazza Guglielmo Marconi 17
16033 Lavagna (GE)
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Un vero museo tra i più apprezzati a Lavagna e in Liguria. Casa Carbone conserva oggetti d’arte, ceramiche e arredi fin-de-siècle, tempere parietali, dipinti di scuola ligure del XVII secolo e vivaci pavimenti a terrazzo. Tipica costruzione della Liguria del XIX secolo che custodisce con fedeltà e calore l’atmosfera domestica e il gusto dell’abitare che si respirava tra Ottocento e Novecento.
Ereditata dal FAI dai fratelli Emanuele e Siria Carbone, proprietari e ultimi abitanti, Casa Carbone è una vera e propria casa-museo: ogni oggetto rappresenta un gesto, un’abitudine del quotidiano, testimonianze di vita domestica e di storia familiare. Si possono ancora ammirare biancheria, servizi di piatti, attrezzi della cucina, libri e soprammobili originari, ventagli e gioielli.
Altri oggetti inoltre rivelano il gusto e le passioni dei padroni di casa: dagli strumenti scientifici ottocenteschi ai burattini in legno raffiguranti
personaggi delle commedie e delle fiabe italiane realizzati, con grande abilità e arguta ironia, dallo stesso Emanuele Carbone. Particolare attenzione merita la raccolta di dipinti, composta per lo più da opere di area genovese databili tra il XVI e il XVII secolo. Tra gli altri, spiccano i nomi di Bernardo Castello, Giovanni Battista Paggi, Giovanni Andrea De Ferrari, Anton Maria Vassallo e Gio Enrico Vaymer, quest’ultimo presente con un bellissimo “Ritratto di magistrato”.
Il giardino, su cui si affaccia l’interno di Casa Carbone, è arricchito da camelie, ortensie di varietà antiche e rampicanti sui muri perimetrali.
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Via Riboli 14
16033 Lavagna (GE)
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Cavi di Lavagna è oggi un'importante località turistica - balneare, caratterizzata da un litorale tipicamente basso e sabbioso che si estende per circa 4 km, qualificandosi come una delle spiagge più lunghe della Riviera di Levante. Due sono le principali zone di Cavi: quella più antica, denominata Cavi Borgo, in origine semplice borgo di pescatori, e la più
moderna, chiamata Cavi Arenelle. Stabilimenti balneari, negozietti, bar, pizzerie e ristoranti sul mare contribuiscono ad accrescere il fascino di questo angolo di paradiso.
Salendo verso la collina si possono raggiungere le frazioni di Barassi, Sorlana e Santa Giulia; quest’ultima, con la sua chiesa e il suo leccio secolare, domina l’intero Golfo del Tigullio, dal promontorio di Sestri Levante al promontorio di Portofino. Durante l’estate numerosi sono gli eventi enogastronomici che permettono di assaporare i prodotti locali del nostro territorio, come ad esempio le sagre di Santa Giulia, Sorlana ed Arenelle e i percorsi culinari itineranti di "Borgo in tavola" ed "Assaggia Cavi" oltre a mercatini km 0 con prodotti autentici del nostro territorio. Il borgo antico con i suoi colori e i suoi profumi ti catapulta immediatamente in una dimensione vacanziera che ti fa dimenticare stress e problemi.
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Cavi Borgo Lavagna
La chiesa di Lavagna ha origini antichissime. In Liguria già nel 1031, un documento nomina diverse località di Lavagna e cita “Clapària” e cioè Cavi dove esisteva una piccola cappella solo devozionale in onore di S. Erasmo. Nel 1735, il rettore di Centaura scrisse all’Arcivescovo di Genova informandolo che a Cavi esisteva la Cappella di Santa Chiara, Erasmo e Lorenzo, lunga 23 palmi e la stessa venne indicata come “cappella piccola e di poca importanza” nel 1769. Gli abitanti di Cavi avrebbero voluto una chiesa più grande e officiata nei festivi anche perchè la salita per S. Giulia, da dove dipendevano, era disagevole.
Nel 1752, il Senato di Genova concesse la costruzione di una chiesa che, iniziata nel 1753,
terminò nel 1757. Nel 1797 fu trasformata in parrocchia; la titolare è l’Immacolata Concezione e contitolari Sant’Erasmo e Sant’Antonio da Padova; la chiesa ha una sola navata, i due altari laterali sono dedicati a San Giuseppe e Sant’Anna; il tutto è ornato di marmi pregiati. La Chiesa si affaccia sul mare e la vista dal sagrato è spettacolare.
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Via Romana
16033 Lavagna (GE)
L'antichissima cappella di San Michele nella località di Santa Giulia di Centaura è posta in uno dei punti panoramici più suggestivi di tutto il Tigullio. Le sue origini risalgono con ogni probabilità all'epoca longobarda. Danneggiata il 22 maggio 1564 ad opera di corsari barbareschi algerini nell'ambito dell'assedio della città di Lavagna; restaurata nel 1649 ad opera del patrizio genovese Antonio Giustiniani affidandola ai gesuiti, passò poi ai Grimaldi e ad altre famiglie. Oggi in
stato di abbandono rimane comunque un autentico gioiello.
All'esterno una panchina dell' Associazione "Pietre Parlanti" vi accoglierà per un ristoro tutto da vivere. Facilmente raggiungibile in pochi minuti sia a piedi che con la macchina.
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Via San Michele 20
16033 Lavagna (GE)
Di antichissima fondazione, sorge accanto al Santuario della Madonna del Carmine, è amministrato dalla Confraternita dei Flagellanti, dotata di antichi statuti e già esistente nel 1406. Nel 1844, l’altare maggiore, prima rivolto ad est, venne spostato ad ovest: ora la porta principale è sulla pubblica via e mantiene l’antico portale in ardesia del XV° secolo che rappresenta la Trinità ed i Flagellanti in preghiera. L’interno, ad una navata, ha il pavimento tipicamente ligure in ardesia e marmo; intorno alle pareti, ci sono banchi di legno del 1768, che servono da sedile ai confratelli ed ai fedeli.
Tre sono gli altari, tutti in marmo: in uno si conserva in una nicchia un gruppo ligneo, scolpito dal Maragliano, rappresentante la S.S. Trinità, che viene portato in processione la prima domenica di giugno. Dello stesso scultore è un Cristo Morto, conservato in un’urna sotto lo stesso altare e portato in processione il Venerdì Santo. L’altare di fronte è dedicato alla Madonna del Carmine. Tra i quadri alle pareti si nota una bella S.Rosalia, una Trinità con ai piedi S.Sebastiano e la raffigurazione della chiesa di S. Stefano con l’antico castello dei Fieschi.
L’Oratorio è sede dei bellissimi “Cristi”, opere di squisita fattura, alcuni dei quali del Maragliano e della sua scuola: essi sono i protagonisti delle grandi Processioni estive.
Il santuario di Lavagna in Liguria conserva una traccia storica importante: il riferimento all’antico ponte dei Fieschi, chiamato Ponte della Maddalena e costruito nel 1210 al posto di un ponte di legno precedente. Gli stessi Fieschi fecero costruire anche una cappella all’inizio del ponte e vi collocarono un’immagine della Madonna che aveva funzione protettiva per chi attraversava il ponte. La cappella fu rifatta, ampliata, nel 1492 e il pavese Lorenzo Fasolo all’inizio del secolo XVI° la ornò in facciata di un delicato affresco che rappresenta la Madonna della Misericordia che, col suo manto, protegge uomini, donne e confratelli dall’ira di Dio che li punisce, con la peste, per i loro peccati.
Il dipinto principale, detto la Madonna del Ponte, posto sull’altare maggiore, si è rivelato, dopo un lungo restauro, una preziosa tavola, quasi sicuramente opera giovanile del senese Piero Lorenzetti, portata in Liguria probabilmente dal cardinale Luca Fieschi. Adiacente al Santuario di Nostra Signora del Ponte è situato l’Oratorio della Santissima Trinità.
Di antichissima fondazione, sorge accanto al Santuario della Madonna del Carmine, è amministrato dalla Confraternita dei Flagellanti, dotata di antichi statuti e già esistente nel 1406. Tra i quadri alle pareti si nota una bella S.Rosalia, una Trinità con ai piedi S.Sebastiano e la raffigurazione della chiesa di S. Stefano con l’antico castello dei Fieschi. L’Oratorio è sede di imponenti “Cristi”, opere di squisita fattura, alcuni dei quali del Maragliano e della sua scuola: essi sono i protagonisti delle grandi Processioni estive.
In Sorlana nel 1031 l'Arcivescovo di Genova riscuoteva fitti di terre come leggiamo nel Registro Arcivescovile: "Hoc sunt nomina eorum in isto kalendo campo senaschi, Sorlana, Saponico Badalaxi". Questa chiesa è di data assai antica. Il Lodo del 1387 per tassa, le assegna per quota un soldo ogni 100 lire d'imposta, anzi è notata anche nell'elenco delle chiese aventi cura d'anime del 1311 al n.133. Nel 1518 passò alla Diocesi di Bugnato insieme a Sestri sua pieve ed altre. Ritornò a Genova il 7 ottobre 1594 in compenso della ceduta chiesa di S. Apollinare di Reppia permutate in atto di Domenico Muzio tra l'Arcivescovo Alessandro Centurione e il
Vescovo Stefano Baliano. La chiesa, graziosa nelle sue linee
architettoniche, ha un bel campanile con lesene e capitelli; all'interno conserva una tela e Crocifisso d'epoca, interessante tabernacolo del XVIII secolo.
Il cimitero di Lavagna è un museo a cielo aperto. Tombe ornamentali, statue di pregio e cappelle che sono vere opere architettoniche lo rendono tra i più suggestivi luoghi della Liguria. Risalente al 1810 e posto su un’area collinare è secondo nella Liguria, per le opere d’arte, solo a quello di Staglieno a Genova. Nella prima parte, il “cimitero vecchio”
segue l’andamento della collina lungo la salita si trovano tombe monumentali in marmo di grande bellezza, in buona parte eseguite dagli scultori del laboratorio Repetto alcuni poi sepolti nel cimitero stesso.
Molte statue raffigurano simboli della fede, del dolore, di appartenenze politiche, delle professioni esercitate, tipicamente nell’800.
Nell’area “nuova” del cimitero, i simboli cambiano e risentono del nuovo corso culturale, sia “liberty” che “decò”: l’arte rappresenta il movimento, il passaggio dalla morte alla vita futura, cortei di fanciulle, riferimenti alla “Divina Commedia”; gli scultori più importanti sono Ersanilli, Brizzolara, Zucchi, Sanguineti, Dallorso.
La Chiesa di San Pietro Apostolo si trova a Lavagna nella località di Barassi. In origine risulta dedicata a Sant’Eufemiano, così come attesta una bolla pontificia di papa Innocenzo VIII. Si ignora l’anno di costruzione, sappiamo che sorse sotto il giuspatronato dei Padri Olivetani di Quarto.
La chiesa inizialmente fece parte della Diocesi di Genova, poi di Brugnato, attualmente di Chiavari. All’interno vi sono tre altari: il maggiore dedicato a San Pietro; i laterali alla Madonna del Rosario e al Santissimo Crocifisso.
La chiesa di Lavagna in Liguria fu costruita tra il 1617 ed il 1631 dai Carmelitani Scalzi, provenienti da Genova, che avevano eretto il convento prima del 1619. Le vicende legate a Napoleone in Italia fecero abbandonare il convento ai religiosi che si trasferirono a Novi e a Genova. Delle due parti che lo costituivano, il convento venne smembrato, venduto ed utilizzato per vari scopi, soprattutto civili: ufficio postale, palazzo di giustizia, sede comunale, scuola elementare. Nel 1806 la chiesa tornò alle sue funzioni e, dichiarata santuario autonomo, fu messa sotto la giurisdizione dell’arciprete di S.Stefano.
La maggior parte dei marmi, sia delle pareti che degli altari, sono dovuti al laboratorio lavagnese Repetto, Gli affreschi sono stati realizzati dal senese Alessandro Franchi (tra il 1890 e il 1900) e da Giuseppe Repetto (1860).
I quadri appartengono a varie epoche: tra essi risaltano quelli di Domenico Fiasella (“Estasi di Santa Teresa con San Gottardo”), Orazio De Ferrari (“Natività” e “San Pietro”: quest’ultimo proveniente dall’oratorio di San Pietro della “Confraternita dell’Orazione e Buona Morte”, a servizio dell’Ospedale omonimo, entrambi demoliti nel 1884) e Giovanni Andrea De Ferrari (“Sant’Erasmo”). Un’epigrafe all’ingresso della chiesa ricorda il voto perpetuo fatto dalla comunità di Lavagna il 16 ottobre 1835, perché preservata dal cholera morbus. La processione della Madonna del Carmine, Patrona della città che salvo Lavagna dalla peste, è uno dei momenti più significativi dell’anno con il saluto al mare della Madonna portata a braccia da dozzine di lavagnesi più o meno giovani. Tra questi l’attuale sindaco, Alberto Mangiante, oltre ai consiglieri Luca Mangiante, Carlo Romanengo e Stefano Piazze (portatore dei pesantissimi Crocefissi) che fin da quando erano ragazzini non hanno mai mancato questo appuntamento.
La Torre del Borgo con i suoi 13 metri di altezza è stata per secoli l'edificio più alto di Lavagna e senz’altro uno dei più storicamente rilevanti. Restaurata in occasione del Giubileo del 2000 oggi ospita oltre ad attività culturali una raccolta di opere in ardesia dello scultore lavagnino Francesco Dallorso e la collezione archeologica Rodolfo Alloisio che raccoglie reperti di varia epoca e provenienza tra le quali ceramiche toscane e maioliche liguri. Incastonata in un giardino quasi nascosto che oggi è uno dei luoghi imperdibili del centro storico in cui perdersi in una giornata di sole anche in pieno inverno nella lettura di un libro lontani da rumori in un contesto incantevole che ti trascina fuori dal tempo.
Via XX settembre
01853671
Il centro cittadino di Lavagna è caratterizzato da vicoli che si intersecano con piazze e cortili, in un tripudio di colori tipicamente liguri che regalano alle facciate delle case un tocco pittoresco ricco di autenticità e tradizione . Vale la pena gironzolare per la città col naso all'insù per non perdersi questo gioco di colori che rimane affascinante e spettacolare.
In Vico dell'Arco, una viuzza incantevole che congiunge Via Matteotti alla Via Aurelia tra deliziosi giardini privati seminascosti, sono ancora presenti nel loro autentico splendore i vecchi lavatoi, utilizzati ancora dalle nostre bisnonne. L'impianto prevedeva addirittura una caldaia a legna per scaldare l'acqua. Un gioiello della nostra tradizione che merita una piccola sosta.
Vico dell'arco, traversa via Matteotti.
Il centro cittadino di Lavagna è caratterizzato da vicoli che si intersecano con piazze e cortili, in un tripudio di colori tipicamente liguri che regalano alle facciate delle case un tocco pittoresco ricco di autenticità e tradizione . Vale la pena gironzolare per la città col naso all'insù per non perdersi questo gioco di colori che rimane affascinante e spettacolare.
Genova e Lavagna unite dalle linee di una architettura di grande rilievo storico. Si tratta di un antico palazzo di Lavagna che segue la storia di una famiglia di Genova: i Franzoni. Infatti nel 1696, i Franzoni, antica famiglia nobile genovese, proprietaria oltre a Genova, di terreni a Cogorno e a Lavagna fecero costruire in piazza della Marina, ora piazza della Libertà, un palazzo con cappella gentilizia, simbolo del potere politico ed economico della famiglia.
Questo edificio fu abitato con una certa regolarità dai proprietari sino all’Ottocento, quando servì sia come alloggio per le truppe straniere di passaggio sul territorio, sia come ospedale, per ricoverare i malati delle ricorrenti epidemie. Sistemato poi ed abitato ancora per qualche anno dagli ultimi eredi Franzoni, nel 1907 viene venduto a Lazzaro Repetto, che lo trasformò in albergo, facendo restauri migliorativi, soprattutto esterni. Nel 1910, gli eredi di Lazzaro Repetto offrirono in vendita il palazzo al Comune di Lavagna e nel 1931, il podestà Ernesto Liguori acquistò Palazzo Franzoni per farne la sede del Comune. Oggi il palazzo è accessibile attraverso visite guidate mentre da poco è stata finalmente riaperta al pubblico la piccola Cappella al piano terreno.
Piazza della Libertà
Nel cuore di Lavagna dedicata allo studioso della Liguria che nel 1879 scrisse un’esauriente storia della Contea e del Comune di Lavagna, si affaccia Palazzo Ravenna. Già convento eretto dai frati Carmelitani Scalzi intorno al 1600 fu dopo alcuni lavori di modifica della struttura, sede originaria del municipio. Con il trasferimento di quest’ultimo nel 1931 nell’attuale Palazzo Franzoni sito in Piazza della Libertà, diventò in epoca più recente sede della Biblioteca Civica “Giovanni Serbandini Bini”. Sono presenti inoltre un’aula polifunzionale, “Sala Albino”, la LudoBiblioteca “Libringioco” e l’Archivio Storico.
Piazza Ravenna
Chi sosta a Lavagna per qualche giorno si innamorerà di questa rilassante passeggiata, soprattutto in bassa stagione quando il clima mite permette di fare jogging, camminare, sostare per una buona lettura, pranzare con un pezzo di focaccia su una panchina, far scorazzare in bici i più piccoli. Due stazioni ferroviarie con accesso diretto sulla passeggiata rendono Lavagna un centro estremamente facile da raggiungere.
Piazza Guglielmo Marconi è il cuore della cittadina. Contornata da autentici gioielli quali il Porticato Brignardello, la scalinata della Basilica di S. Stefano e dalle facciate delle case dai colori tipicamente questo spazio viene utilizzato per accogliere i più importanti eventi e manifestazioni che qui riescono a trasmettere suggestioni ed emozioni incredibili. La piazza è frutto di un intervento di restauro e riqualificazione cittadina voluto nel Seicento.
Questo per dotare la piazza di un maggior effetto scenografico e motivo per cui vennero demolite alcune case cittadine. Fu in questa fase infatti che venne costruita la monumentale scalinata che oggi consente l’accesso alla chiesa. Nel 1897 il benefattore Nicola Brignardello invece fece costruire la loggia laterale, detta “porticato Brignardello” ,e , si dice, perché non volesse passare davanti alla Basilica per recarsi nel cimitero. Infatti al termine del lungo colonnato una scala, oggi chiusa, portava direttamente all'ingresso del cimitero. Per lungo tempo il busto del Brignardello, che aveva fatto fortuna in America, rimase nel porticato. Fu poi trasferito nella cappella del cimitero.
Il Ponte, a sei arcate e lungo 250 metri, che mette in comunicazione Chiavari e Lavagna a partire dall'inizio del XIII secolo, è detto della Maddalena. Probabilmente già nel XII secolo esisteva un ponte in legno, detto del mare dedicato a Sant'Erasmo, patrono dei marinai. Ma la struttura attuale è stata voluta da Ugone Fieschi, padre del futuro Papa Innocenzo IV, per garantire un'adeguata comunicazione tra Lavagna e Chiavari e con l'entroterra. Non si conosce la data precisa di costruzione, ma da documenti notarili risulta eretto tra il 1210 e il 1212.
Ugone Fieschi non si limita a ricostruire e ad ampliare il precedente ponte in legno, già di notevole importanza strategica come unico collegamento tra Lavagna e l'entroterra, ma fa erigere nella zona un ospitale per accogliere i viandanti, un pozzo pubblico e la chiesa di Santa Maria Maddalena, da cui poi il ponte ha preso il nome odierno. L'area diventa così tappa obbligata per chi era in viaggio lungo la costa o verso l'interno, come ricorda la terzina fatta pronunciare da Dante Alighieri a Papa Adriano V nel Canto XIX del Purgatorio: Infra Siestri e Chiaveri s'adima una fiumana bella, e del suo nome lo titol del mio sangue fa sua cima. In origine il ponte aveva tredici arcate ed era coperto da una struttura lignea a due falde, ma probabilmente è stato incendiato in seguito al passaggio di Federico II nel 1245.
Viene restaurato a meta del XIII secolo da Sinibaldo Fieschi, Papa Innocenzo IV. Il ponte è infatti entrato a far parte dei possedimenti della Basilica di San Salvatore, fatta costruire dallo stesso Sinibaldo Fieschi, e viene gestito direttamente dalla famiglia fino al 1276, anno di cessione di alcune delle loro proprietà alla Repubblica di Genova.
In seguito ai lavori operati tra il Settecento e il secolo successivo che hanno permesso il recupero di terreni coltivabili, Chiavari e Lavagna si sono avvicinate.
Chiamata anche "portone di Rezza", era la porta che conduceva fuori da Lavagna verso la località della Madonna del Ponte ed è l'unica rimasta delle due un tempo esistenti. Si apre su una piazzetta, detta, una volta, "piazza delle erbe" perchè i contadini vi portavano le verdure ed il latte da vendere e che, durante le epidemie, veniva presidiata dalle guardie per controllare il "collo" dei passanti.
Un’opera per Lavagna voluta dal facoltoso Nicola Brignardello che lasciò un quarto del suo patrimonio, creato in Cile, per costruire un porticato con sovrastante terrazzo ad uso pubblico. La leggende narra che il noto lavagnino volesse creare un passaggio che gli permettesse di raggiungere il cimitero senza dover passare davanti alla Basilica di Santo Stefano e fece erigere questo porticato. I lavori iniziarono e terminarono tra il 1894 e il 1898.
Il porticato ha un ingresso a sud e due ad est. Lo spazio del porticato viene attualmente usato per manifestazioni culturali come concerti, recite, mostre ed eventi eno-gastronomici.
Lavagna conserva molte costruzioni di pregio e valore che in Liguria rappresentano la storia di antiche e nobili famiglie. Una di queste costruzione è Villa Spinola-Grimaldi, edificata nel 1604 dalla famiglia Spinola, passò in seguito ai Grimaldi, e poi ai Pallavicini. A partire dal 1820 la villa venne ristrutturata e trasformata in casa di campagna.
Secondo alcune fonti storiche qui soggiornò, in fuga da Napoli, il principe Francesco II delle Due Sicilie assieme alla moglie Maria Sofia di Baviera. La residenza in seguito diventò parte di un’area industriale che ospitava un cotonificio che operò fino agli anni ’50. Nel 1979 il complesso industriale venne demolito e la proprietà passò al Comune di Lavagna, che realizzò un grande parco pubblico.
Attualmente è sede dell’Accademia Italiana della Marina Mercantile – Turismo del Mare - www.accademiamarinamercantile.it, Accademia che, congiuntamente a quella del Turismo, da lustro a Lavagna per l'elevato grado d'istruzione professionale che entrambe garantiscono. La Villa è immersa nel verde e circondata da importanti impianti sportivi pubblici quali la piscina, il campo da basket al chiuso e all'aperto e i campi da tennis. Il Parco Tigullio, così denominato, è meta quotidiana di ragazzi di ogni età.
Comune di Lavagna
Piazza della Libertà 47
16033 Lavagna (GE)